E così sono nate queste meravigliose ROSE DEL DESERTO con gocce di cioccolata, farina di cocco e i Corn Flakes di mio figlio … fantasticamente artisitiche …
Un Elisir di 33 erbe e spezie combinate tra loro, una ricetta antica (1860) ritrovata in un vecchio baule in soffitta, un po’ di fantasia e di ingredienti …
Ingredienti (per circa 20 biscotti):
80 gr di zucchero semolato
80 gr di olio di semi
250 gr di farina 00
100 gr di farina di cocco
40 gr di gocce di cioccolato fondente
2 uova
1 bicchierino di AMARO ARTISTA
2 cucchiaini di polvere di cacao amaro (da utilizzare come zucchero a velo)
Cornflakes qb (ho usato i Nestle fitness integrali e cioccolato)
1 bustina di Lievito in Polvere per Dolci
Preparazione:
Frullare uova e zucchero e poi aggiungere l’AMARO ARTISTA, l’olio di semi, le farine, le gocce e il lievito in polvere; mescolare, aiutandosi con un robot da cucina, così da ottenere un impasto morbido. Far riposare in frigo 15 minuti coperto con pellicola. Prelevarne un primo cucchiaio e formare una pallina un po’ schiacciata; rotolarla sui cornflakes siaremati in un piatto piano è appoggiarla su una teglia rivestita di carta da forno e proseguire fino a terminare l’impasto. Le palline devono essere distanziate tra loro.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti. Lasciar raffreddare.
Ora devo dedicarmi al Presepe. Conservo tantissimi pezzi di quello di ceramica di THUN: sicuramente molti di voi lo conosceranno.
Mi ha sempre rasserenato osservare i volti dei personaggi e degli angioletti: la loro bocca a forma di cuore come se stessero per sussurrarti qualcosa.
Anno dopo anno l’arrivo di nuovi personaggi: il pastore, la contadina con la conca, la bambina e il bambino che giocano insieme, la pecorella, …
Lì ho trascorso gli anni dell’Universita’, quelli in cui riempi il tuo cassetto di sogni, diventi grande, devi organizzare e programmare bene il tuo tempo, studiare (“quello ora è il tuo lavoro”, diceva mio padre), cercare di ottenere i risultati più in fretta possibile (ai miei tempi era una delle città universitarie dove la vita costava di più).
Lo facevi per te e anche per non deludere i tuoi genitori che, con sacrificio, volevano che tu ottenessi il meglio da quell’esperienza!
Ricordo con nostalgia quegli anni, e, a volte, mi capita di sognare di doverci tornare per dare l’ultimo esame (per fortuna si tratta solo di un sogno)!
Mi piaceva girovagare per le viuzze vicino San Petronio, comperare i tortellini da Tamburini, il pane biscottato da Atti, i garganelli all’uovo, … e le RAVIOLE (i biscotti a mezza luna ripieni di mostarda o di confettura di albicocche).
C’era una biscotteria vicino casa (sulla via Emilia) che ne sfornava continuamente ed io ero sempre lì, pronta, a prenderne qualcuna calda e morbida.
Non nascondo che ogni volta che metto piede a Bologna devo comperare le Raviole … ormai mio marito si è rassegnato!
Questa ricetta me l’ha passata un’amica … e non ho potuto aspettare: ho dovuto subito mettermi all’opera e provare.
Ho sostituito lo strutto con l’olio di semi e la marmellata è quella di uva condita con nocciole e cioccolato!
Mi credete se vi dico che sono favolose?!
Ingredienti (per circa 20 raviole):
500 gr di farina
2 uova intere
180 gr di zucchero semolato
100 gr di strutto morbido (io ho utilizzato l’olio di semi)
1 bustina lievito per dolci
latte qb (l’impasto deve risultare morbido)
marmellata (o altro tipo di farcia)
1 coppapasta tondo
Procedimento:
Mescolare tutti gli ingredienti per l’impasto così da ottenere un panetto morbido. Stenderlo su una spianatoia con un po’ di farina creando una sfoglia di circa 1/2 cm. Aiutandosi con un coppapasta creare tanti dischi da farcire al centro con un cucchiaino abbondante di farcia. Piegare a mezza luna (come in foto). Disporre su una teglia rivestita carta forno. Spennellare con acqua e cospargere di zucchero semolato. Infornare (forno caldo) a 190 gradi per circa 10/15 minuti.
Non me ne vogliate, ma ultimamente sto rispolverando un po’ della tradizione di famiglia … ❤️
Oggi è la volta de “LA PIZZA DOGGE” (dolce) teramana (come la faceva la mia nonna paterna Carlotta). Qui a Teramo (ma diciamo in Abruzzo con le sue innumerevoli varianti), rappresenta la torta delle feste per eccellenza.
E’ la torta nuziale di un tempo, quella che suggellava l’unione tra gli sposi.
Ricordo che a noi bambini non piaceva molto, perché intrisa di liquore e poi c’era il caffè: assolutamente proibito!!!
Da adulta l’ho iniziata ad apprezzare e, ogni tanto, mettendo in pratica ricordi e “dritte” di famiglia, mi diverto a realizzarla, seguendo il mio gusto e l’amore per i fiori e per i colori.
E’ composta da strati di Pan di spagna bagnati con l’alchermes, il caffè e il rum e farciti con crema gialla e crema al cacao (o con cioccolato fondente).
Tutta la superficie è poi ricoperta da panna montata (qualcuno utilizza albumi a neve con zucchero a velo) e decorata con corallini di zucchero, ciliegine candite … ma si può dare libero sfogo alla fantasia … Io ho utilizzato panna e fiori freschi (seguendo la tradizione di famiglia e, naturalmente, della mia nonna Carlotta) …
Ingredienti:
Per il Pan di Spagna: 5 uova fresche
4 cucchiai di zucchero
5 cucchiai di farina
buccia grattugiata di 1/2 limone
1 bustina di lievito per Pan di Spagna
Per la crema: 4 tuorli d’uovo
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai rasi di farina
4 bicchieri di latte (da circa 200 ml)
1 stecca di cannella
30 gr di cioccolato fondente o di cacao amaro
Per la bagna del Pan di Spagna: alchermes q.b diluito in poca acqua
caffè q.b. diluito in poca acqua
rum q.b. diluito in poca acqua
Per decorare: 250 gr di panna da montare
confettini colorati o ciliegine candite e fiori commestibili bio
Preparazione:
Rompere le uova e sbatterle in una terrina con lo zucchero, unire la farina setacciandola sopra il composto, aromatizzare con la scorza di limone.
Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata e fare cuocere a 180° per 30/40 minuti. La cottura sarà ultimata quando il Pan di Spagna presenterà una delicata doratura.
P.S. E’ consigliabile preparare il Pan di Spagna il giorno prima (per preparare questa torta, ho fatto un unico strato basso e, poi, l’ho tagliato in tre dischi tondi con un coppapasta).
Preparare la crema. In una terrina, mescolare lo zucchero con i tuorli dell’uovo. Aggiungere la farina e stemperare con il latte evitando di creare grumi. Versare in una pentola, aggiungere la stecca di cannella e fare cuocere a fiamma medio bassa, continuando a girare, fino a quando la crema si sarà addensata. Eliminare la stecca di cannella e dividere la crema in due scodelle, in una, aggiungere il cioccolato spezzettato, mescolando fino a quando si sarà sciolto completamente (si può sostituire con il cacao amaro).
Tagliare orizzontalmente il Pan di Spagna per ottenere 3 dischi di uguale spessore. Sistemare il primo disco di Pan di Spagna su un piatto da portata, bagnarlo con un po’ di caffè diluito in poca acqua. Spalmare sopra uno strato uniforme di crema al cioccolato. Sovrapporre un altro disco di pan di Spagna, bagnarlo con l’alchermes diluito. Fare uno strato di crema, proseguire con il terzo disco imbevuto di composto al rum.
Mettere in frigo a raffreddare. Nel frattempo montare la panna, e ricoprire la torta, decorandola a piacere.
Continuiamo a parlare di tradizione, di Teramo, di piatti che non si dimenticano mai e dei luoghi incantati della città.
E’ domenica e voglio fare un salto nel passato, quando da piccolissima mia madre mi portava alla Villa Comunale a fare due passi e a guardare i cigni e le paperelle. Non credo esista a Teramo un bambino che non sia mai stato con i genitori o con i nonni alla Villa Comunale.
Qualcuno l’ha definita “un’oasi di pace” … ed è proprio così … ci si perde nel verde dei giardini e si torna indietro nel tempo.
Nel 1841 nell’area della Villa, sorgeva l’orto botanico voluto da Ignazio Rozzi, medico e naturalista, animatore della “ Società Economica” della stessa città. Ma, appena dopo la sua morte, nel 1884, l’orto botanico divenne Villa Comunale.
Al centro della Villa un laghetto con papere, cigni, tartarughe … e lungo i viali troviamo diversi cippi funebri dedicati a illustri personaggi teramani.
Nel giardino, nato tra il 1868 e il 1888, troviamo il Museo Civico di Teramo (o Pinacoteca Comunale), che raccoglie, nelle sue 15 sale, molteplici opere, una volta, sede del Tribunale della città. Qui anche l’affresco del pittore Gennaro della Monica, “Bruto e i figli” (1886), chiamato per dipingere il salone della Corte d’Assise del Tribunale.
Ma quale piatto teramano oggi?!
Un po’ fuori stagione … ma sono sempre buonissime, le SFOGLIATELLE alla TERAMANA conmarmellata d’uva.
Questa è la ricetta della mia zia paterna …
Io non sono molto brava e, quando e se decido di prepararle, utilizzo i rotoli di pasta sfoglia già pronti. E poi, dentro, metto solo marmellata d’uva (la sfogliatella mi piace così).
Vi capita mai di svegliarvi la mattina già stanchi e di non avere voglia di alzarvi dal letto!? Forse il tempo o forse la situazione balorda degli ultimi mesi o forse la Primavera (che stenta ad arrivare)!
Io cerco sempre di trovare una soluzione: puntare un obiettivo, ma che sia facilmente raggiungibile e che sia dolce (ne vado pazza)!!
Vi propongo un tortino al riso rosso (polverizzato), con l’aggiunta di succo d’arancia 🍊 e di crema dolce al pistacchio. Beh … con una mezz’oretta a me è tornata la carica!!! 😍
Ho voluto essere un po’ originale e unire la mia passione per la cucina a quella per il disegno a mano libera!
Se solo avessi più tempo a disposizione ….
E così, per festeggiare la Festa di San Valentino (e poi mia figlia si chiama Valentina) ho preparato questa speciale “Crema al cioccolato bianco e pistacchio” con una confezione speciale, ideata e disegnata da me!!!
“Una ciambella tutta rosa” Chi mi conosce un po’ sa quanto sono romantica e quanto sia amante del colore rosa e sa anche che mi piace riempire la mia casa di fiori e colori. Beh … oggi voglio tingere la mia giornata di rosa e questa torta/ciambella fa proprio al caso mio … non lo credete anche voi?! La Ciambella alla Barbabietola, una torta soffice soffice, bella da vedere e … sono certa che anche a voi piacerà da morire … Io l’ho realizzata con il mio BimbyTM6, ma è sufficiente un minipiner e una planetaria per frullare bene gli ingredienti. La base? Barbabietola rossa già lessata e cacao amaro!!!
Io credo nel rosa. Io credo nel baciare, baciare un sacco. Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. Io credo nell’essere forti quando tutto sembra andare male. Io credo che le ragazze felici siano le più carine, Io credo che domani sarà un altro giorno, Ed io credo nei miracoli. (Audrey Hepburn)
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