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Ma perchè si chiamano proprio così?

I “saltimbocca alla romana”, sottili fettine di carne di vitello con prosciutto crudo e salvia, “saltano in bocca” per la loro gustosità e, trattandosi di bocconi piuttosto piccoli, possono essere assaporati in una sola mossa (in un solo boccone).

Controversa la loro origine: qualcuno afferma che siano di origine bresciana, ma i più li considerano un piatto della gastronomia tradizionale romana: semplici, veloci e saporiti, uno tira l’altro … saltando in bocca!

Ottimi se accompagnati da contorni tradizionali, come ad esempio le patate al forno, oppure dagli spinanci saltati o dai classici carciofi “alla romana”. Sicuramente un piatto di facile preparazione, abbastanza economico, che riesce sempre a stupire, soprattutto se accompagnato da un buon calice di vino bianco.

Ma quale?

Le opzioni sono tante … ma bisogna fare attenzione a scegliere un vino che ne esalti la delicatezza e al tempo stesso la sapidità. La tendenza dolce della carne di vitello, cotta velocemente in padella nel burro e olio e leggermente infarinata; e poi c’è la salvia, il suo profumo, che si accompagna alla sapidità del prosciutto crudo (qui ho scelto un San Daniele). Quindi, un vino dotato di freschezza, abbastanza morbido e non troppo sapido, profumato, con nuance fruttate ed erbacee, ma anche delicatamente agrumate.

Non ci resta che corciarci le maniche e iniziare a preparare i nostri saltimbocca!

Ingredienti:

  • 4 fettine di noce di vitello (tagliate in due)
  • 8 foglie di salvia
  • 8 mezze fette di prosciutto crudo
  • 40 ml di marsala secco (oppure di vino bianco)
  • 50 gr di farina
  • 50 gr di burro
  • Olio extravergine di oliva qb
  • 8 stuzzicadenti

Preparazione:

Prendere le fettine di vitello e tagliarle in due con delle forbici. Su ognuna, adagiare una mezza fettina di prosciutto crudo e una foglia di salvia. Bloccatele con uno stuzzicadenti.

In una padella ampia versate un giro di olio EVO e mettete anche il pezzetto di burro: fate sciogliere a bassa temperatura. Nel frattempo, adagiate la parte inferiore del saltimbocca nella farina e, una volta preparati, poneteli delicatamente nella padella. Se volete mettete un pizzico di pepe e aggiustate di sae. Appena la parte inferiore sarà leggermente dorata, sfumare con il marsala secco o con il vino bianco. Lasciate evaporare (se necessario aggiungere poca acqua). Girateli velocemente e lasciate cuocere un minuto. Spegnete il fuoco, impiattate e irrorate con la salsina di cottura.

Un mese “pieno” e colorato questo di Giugno 2024 sul mensile NOVELLA CUCINA.

Piovono PACCHERI e POLPETTE … e tante sfiziose ricettine tutte da provare.

Ma lo sapete che i paccheri vengono chiamati anche “schiaffoni”? E che il loro nome sembra che provenga dal rumore che questo formato di pasta – intriso di sugo al pomodoro oppure di sugo alla Genovese – fa cadendo nel piatto o rimescolato, pieno di salsa, nella zuppiera?

A Napoli non è raro sentirsi dire “mo’ ti dò un pacchero”, quando scherzosamente si minaccia una manata al malcapitato di turno!!

E poi ci sono “I Miei Paccheretti Originale 1915” di Pasta Latini (https://www.pastalatini.com/) un’azienda marchigiana in provincia di Ancona, che, nel 1992 ha avuto l’intuizione di riscoprire e rilanciare un grano che era quasi scomparso, quello del “Senatore Cappelli” in purezza: un frumento duro e aristato, con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, scomparso per decenni, e da cui si ottiene una pasta dal colore ambrato (simile a quello della spiga), gradevolissima al palato e molto facile da digerire.

Vi lascio con qualche foto e con un pò di curiosità … Se volete in edicola, o presto qui nel blog, potrete trovare altre storie, altre ricette e altre piccole curiosità!